04/02/08

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3 commenti:

cornelius ha detto...

si potrebbe intendere di pietre e di tempo come un libro, una raccolta di poesie, così come volevi, ti ricordi, quando hai aperto il blog per smettere di stampare i tuoi ormai rari e preziosissimi spillettati. ma questa pagina, così com'è, per ora, così, mi getta nello stupore, mi lascia attonito. è come una casa vuota, ancora da abitare, un po' malconcia, fredda, con strani oggetti lasciati a terra in un moto d'incuria e abbandono contestuale all'atto di costruzione. si rimane in speranzosa attesa di rapido e confortevole arredamento.

dimitri.kolp ha detto...

si si si. il libro è chiuso. il racconto rotto. rimarrà tale, per questo si deve iniziarne un altro. quello di prima è durato un anno. e da un momento all'altro mi si è staccato di dosso. non lo riconosco più. non sono io. e velocemente un altro. e tu ancora più velocemente mi hai commentato un post di prova che ora è destinato a restare. ti deve la vita.
l'arredamento. si. accomodatevi. trasite.

Anonimo ha detto...

tutte le cose rotte e lasciate tali mi rendono triste e malinconica.. e lo sono anche per elio, che era lento,una tartaruga, ed ora è veloce tanto da crescere da 11 a 33 anni, da migrare in russia, da scrivere le parole grigie come la foto, da svestirsi di racconti rotti anche se lì fa freddo..
nel frattempo resto qui,tra il tappetino dell'ingresso ed il campanello della porta.. tanto si sa, che con te ci sta sempre da meravigliarsi prima o poi..